6° al Campionato del Mondo classe “D-One”

Alassio – Si è concluso nei giorni scorsi (16-19 Ottobre), il Campionato del Mondo della barca singola “D-One” ad Alassio.
Ben 33 partecipanti provenienti da sette nazioni.
Il programma prevedeva due regate al giorno, con l’ottava prova, “Medal Race” con il punteggio doppio e non scartabile.

 

Si inizia giovedì 16 con condizioni meteo piuttosto toste, il vento che proveniva da terra (210-220 gradi) oltre a cambiare molto d’intensità ruotava di tantissimi gradi e questo ha reso molto difficile la conduzione della piccola barca planante.
Di bolina, a volte, si navigava sulle stesse rotte ma con mure differenti, e questo ha causato diverse scuffie.
Il Comitato di Regata, porta a termine due regate.

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Venerdì, condizioni opposte, la prima regata, iniziata alle 13:00 con onda contraria e pochissimo vento proveniente da 40 gradi che è andato scemando, e ha costretto il Presidente del Comitato di Regata, Domenico Guidotti ad accorciare il percorso alla seconda bolina; la seconda è iniziata attorno alle 16:45 con un vento di circa 10-12 nodi proveniente da 200 gradi.

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Sabato, una giornata con temperature estive, non ha permesso ai regatanti di scendere in acqua a causa dell’assenza totale del vento e togliendo così dal programma la “Medal Race”.

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Domenica, due belle regate con una brezza termica tra gli 8 e 10 nodi, da direzione 170/180 gradi, ha permesso lo svolgimento di due belle e tiratissime prove, che hanno così portato il totale a sei.

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Vittoria dell’inglese Nick Craig, che si riconferma campione del mondo per la seconda volta consecutiva, secondo si classifica il ceco Peter Fiala a pari punti con il terzo Uberto Crivelli Visconti, campione italiano D-One.

Francesco Gabbi, dello Yacht Club Parma, conclude il Campionato al sesto posto.

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“E’ stato un campionato piuttosto difficile, commenta Francesco Gabbi, dove abbiamo trovato condizioni di vento e mare di tutti i tipi, dal ventone di giovedì alla bonaccia con onda contraria di venerdì, a condizioni medie di domenica.

Giovedì le due regate sono state veramente impegnative, la prima ero posizionato bene nella prima bolina, poi una raffica mi ha fatto scuffiare sopravento, dopodiché è stata una rincorsa verso i primi ma non ci sono riuscito e ho chiuso al 25esimo posto.

La seconda, mi ero riscattato alla grande andando a girare l’ultima bolina in prima posizione, ma purtroppo anche lì, anche a causa di un crampo ad un braccio ho scuffiato, ma sono riuscito a chiudere al quinto posto. A terra mi ero promesso di non guardare la classifica e di concentrarmi per i giorni successivi, sapendo che il campionato era ancora lungo.

Se giovedì le condizioni meteo erano toste, venerdì mattina la situazione meteo si presentava con onda ancora del giorno precedente, ma una leggere brezza dalla parte opposta. Parto bene, giro nei dieci, ma nell’ultima bolina con i vento quasi a zero, recupero e finisco sesto. Sono contento perché questa regata non era per niente facile. Torniamo a terra e il Comitato di Regata ci fa aspettare la brezza che “entra” nel tardo pomeriggio. Purtroppo non parto benissimo, avendo una barca che era OCS (partenza anticipata) tra i “piedi”, ma la mia regata è tutta in recupero e finisco con un buon decimo, che mi permette di salire fino all’ottavo posto nella classifica generale.

Sabato, Eolo non ci regala niente, anche se la temperatura è quella di una giornata di Agosto; non regatando, viene esclusa la possibilità di fare la Medal Race che lascerebbe aperto ancora tutti i giochi. Guardo la classifica con 4 regate, ma senza scarto (eliminazione del risultato peggiore della serie), e controllo che se le regate di domenica andassero bene, potrei al massimo risalire al sesto posto.

Domenica, vengono disputate due belle e tirate regate. I miei parziali sono un nono e un quarto. Peccato per l’ultima dove ho girato la prima bolina in prima posizione, ma poi in poppa non ho mai dimostrato la stessa velocità che avevo nelle boline.

Concludo questo Mondiale in sesta posizione, sicuramente soddisfatto, dove ho fatto vedere grandi cose nelle boline, nelle poppe sono migliorato molto, ma non ancora come i top team.

Che dire…grande D-One!!!”

 

Articolo pubblicato sulla “Gazzetta di Parma” il 05/12/14

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